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Love, Death & Robots: Zima blue

Aggiornamento: 16 ott


In che modo una serie tv di netflix è profondamente legata al concetto di percorso psicologico?

un uomo seduto in controluce su sfondo blu stellato, un frame dell'episodio zima blue della serie love, death & robots

C'è una serie tv su Netflix chiamata "Love, Death & Robots", ogni episodio è autoconclusivo, dura circa 10 minuti e racconta una piccola storia sempre diversa.

Sono molti gli episodi ben fatti, uno in particolare ha colto la nostra attenzione fin da subito.



Zima Blue: L' ossessione


Ambientato in un futuro non ben specificato, una giornalista viene invitata da quello che ci viene descritto come un grande artista: Zima. Si dice che abbia cominciato la sua carriera artistica come ritrattista, ma che insoddisfatto si sia dato ai paesaggi spaziali dove ha avuto un certo successo.


Arriva però una svolta nella sua carriera artistica quando al centro di un suo paesaggio inserisce un piccolo quadrato azzurrino, appunto color zima blue.

Da qui le opere dell'artista esplodono, quando inserisce in ognuna forma diverse e sempre più grandi di questo colore fino ad arrivare a quella che si pensava fosse la sua opera finale: un quadro enorme completamente zima blue.


Non è la fine però, infatti l'artista va oltre creando enormi murales zima blue, e poi pannelli planetari zima blue, e ancora arriva a modificare il proprio corpo per sopravvivere a condizioni estreme per poter colorare asteroidi e satelliti di zima blue.


Dopo anni, Zima, chiama la giornalista a cui vuole rilasciare un'intervista prima della sua ultima opera.



Zima blue: L' opera finale e la ricerca della verità


Zima incontra la giornalista, le mostra la costruzione della sua ultima opera in preparazione e ne racconta la sua storia partendo da lontano, dalle origini.


Una giovane e brillante ingegnere costruì un robot per pulire la piscina, ma non contenta continuò a modificarlo per testare nuovi componenti sempre più avanzati, come sensori per riconoscere i colori, prendere decisioni e così via. Quando morì, il robot passò di mano in mano, e di modifiche in modifiche sempre più innovative arriva la svolta: quel robot così avanzato si scopre Zima.


La sua ultima opera consiste nel ristrutturare quella stessa piscina per cui è nato, le cui piastrelle sono state nominate dal produttore come color zima blue, e a forza di nuotare smontarsi, disfarsi e perdere ogni facoltà, fino a ritornare quel robot semplice semplice, soddisfatto di pulire le piastrelle della piscina.



Zima blue: il sintomo e lo psicologo


Questa storia ricorda le parole di un professore dell'università che disse che se il pittore lavora aggiugendo materiale, lavorare come psicologo e psicoterapeuta significa lavorare per sottrazione, come gli scultori: togliendo.


A un certo punto della vita di Zima compare un'ossessione per questo colore che non riesce a togliersi dalla testa, un bisogno, potremmo dire forse un sintomo. Come può capire per l'ansia, la depressione e altro ancora, un sintomo ci indica che dobbiamo occuparci di un nostro bisogno di qualcosa, che stiamo ignorando.


Zima per un po' riesce a incanalare questo disagio nelle sue opere artistiche e construendo qualcosa di bello per il mondo, fino a quando non giunge all'origine e capisce chi è davvero, ricongiungendosi con la sua più autentica forma.



Zima blue siamo noi


Nessuno di noi è un robot come Zima e non è possibile per noi tornare a una forma "originale" liberandoci della (in)coscienza e dei suoi problemi.

Come Zima però anche noi siamo partiti da una versione di noi bambini di pochi anni in cui abbiamo fatto delle prime esperienze del mondo che ci hanno permesso di avere un'idea su come funzioni: le relazioni con i genitori, con i fratelli, con i compagni della stessa età, con la realtà esterna... E ancora degli avvenimenti che per una qualche ragione ci hanno colpito come la vista di un particolare colore in questo caso.


Su queste prime impressioni abbiamo creato quello che Adler chiama il nostro stile di vita, che comunemente chiamiamo la nostra personalità, ovvero il nostro modo personale di rispondere agli stimoli e alle situazioni in cui ci troviamo. Da qui, crescendo, aggiungiamo.


Parte di quello che accade in un percorso di terapia, oltre a prendere in considerazione il presente, è recuperare coscientemente la propria storia, non per feticismo del passato, ma perchè lì giace la nostra origine, cosa ci ha colpito, cosa ci ha spinto a diventare ciò che siamo, o come ci siamo allontanati da ciò che avremmo voluto essere. Poi, come Zima, una volta compreso chi siamo stati è possibile capire che direzione possiamo prendere per il futuro, scegliendo di essere nient'altro che sé stessi.



E tu cosa ne pensi? Avevi già visto quest'episodio di Love, Death & Robots?




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A cura dello psicologo a Brescia e online, dott. Flavio Pizzamiglio

























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