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Quello che cerchi non è su Netflix

Aggiornamento: 16 ott


Quante volte vi è capitato di rimanere bloccati di fronte a una schermata piena di film senza saper scegliere. Cosa succede?


Serie di zero calcare Strappare lungo i bordi so io quello difettoso armadillo

All'interno della serie Strappare lungo i bordi di Zerocalcare su Netflix, il protagonista spreca diverse ore per scegliere un film da guardare, quando poi si rende conto di aver perso tempo senza aver scelto niente decide di andare a dormire (non senza qualche pensiero).



Netflix: "Sono io quello difettoso?"


Sarà capitato a tutti di tornare a casa frustrati da una giornata pesante da scuola o dal lavoro, sdraiarsi sul divano e decidere di rilassarsi accendendo la televisione o Netflix. Così come nella serie tv di Zerocalcare, si cominciano a scorrere i vari film e le numerose puntate, oppure facendo zapping tra i canali, e puntualmente rimaniamo impantanati senza riuscire a scegliere niente.


Passano 10 minuti, poi 30, poi un'ora e non ci siamo decisi, per un motivo o per l'altro non c'è nulla che ci aggrada, finendo per essere ancora più frustrati e disgustati. Come il protagonista della vignetta sopra finiamo per pensare di essere noi sbagliati, di essere noi a non andare bene, che tutto va storto perchè siamo storti noi. Ma è davvero così?



Forse quello che cerchi su Netflix è qualcos'altro?


Rintanarsi a casa propria a volte sembra l'opzione più scontata, un luogo in cui sentirsi al sicuro senza poter essere disturbati, dove possiamo sentirci leggittimati a non far niente. Guardare la televisione, un film su Netflix, così come scrollare sul cellulare sembra un'attività priva di sforzi che ci permette di recuperare energia, ma non è così, infatti questi mezzi ci impongono l'utilizzo di molte risorse cognitive per analizzare la miriade di informazioni di cui siamo bombardati.


Ma allora a cosa serve? O meglio cosa cerchiamo di fare attraverso questi mezzi?

Come dicevamo nell'introduzione ci ingaggiamo in queste attività per scrollarci di dosso la frustrazione e ogni carica emotiva che abbiamo accumulato, abbiamo bisogno di sentirci soddisfatti e per quanto possibile rigenerati.


Se non così, cosa possiamo fare?



Io, noi e gli altri


Per Adler la comunità, il gruppo sociale, lo stare bene insieme sono fondamentali, tanto che conia il concetto di sentimento sociale (se ti interessa approfondire leggi l'articolo).

Senza approfondire ulteriormente, ciò che possiamo prendere dalla sua teoria è che ciò che cerchiamo di soddisfare attraverso uno svogliato scrollare di film e una distratta maratona di serie tv altro non sono che il bisogno intrinseco di ogni essere umano di vicinanza ai suoi simili, di affetto, di calore, di rapporti.


In questi momenti abbiamo a chi rivolgerci? Chi stiamo prendendo cura delle nostre relazioni? Siamo in grado di avvicinarci agli altri in maniera aperta e disinteressata?


In un precedente articolo, sono stati citati i terzi posti, quali sono i luoghi in cui sappiamo di poter creare e consolidare rapporti e affetti? Quali luoghi conosciamo in cui stiamo bene? Quanto coraggio abbiamo di esplorare nuovi luoghi (sociali) e nuove relazioni possibili?



Per non fraintendere


Ritengo giusto specificare che guardare un film, una serie tv, così come giocare a un videogioco o decidere di stare a casa da soli, non sempre risulta disfunziale e rimanda a bisogni altri più profondi.

Coltivare passioni, ricercare stimoli piacevoli e interessanti, così come trovare modalità per svagarsi, sono tutte cose importanti per il nostro benessere. L'interrogativo però va posto laddove queste attività perdono il loro connotato piacevole e fatto con naturalezza per diventare invece un gesto forzato per evitare i nostri sentimenti, le nostre emozioni o i nostri "compiti", non solo lavorativi, ma quelli che siamo chiamati come esseri umani.



In conclusione


Attività piacevoli e rilassanti come guardare film e serie tv può essere un buon modo per passare il tempo, ma quando sono forzate possono essere delle modalità per soddisfare dei bisogni più profondi, come il bisogno di integrazione sociale, di relazione e di soddisfazione; oppure modalità per evitare i nostri compiti vitali.


E tu cosa ne pensi? Ti è mai capitato?



Se siete interessati a ciò che offriamo visitate il nostro sito www.gianoinsight.it




A cura dello psicologo a Brescia e online, dott. Flavio Pizzamiglio






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